I Rivoltati
Le 6 posizioni più caratteristiche degli rivoltati:
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99% contrari al blocco sistematico delle navi di migranti, anche con l’uso della forza
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99% favorevoli alla legalizzazione della cannabis.
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96% favorevoli a garantire un reddito di cittadinanza a tutti i cittadini italiani.
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96% favorevoli a permettere ai migranti di entrare in Italia.
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95% contrari alla privatizzazione di Trenitalia
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95% contrari all’autonomia fiscale completa delle regioni italiane, anche a costo di ampliare le disuguaglianze.
Sociologia
I Rivoltati formano un cluster popolare, fortemente presente nel Sud Italia e composto da classi svantaggiate
I Rivoltati rappresentano il 5% della popolazione italiana. Questo gruppo è caratterizzato da una forte presenza di classi popolari e operai (16%) e una quota significativa di inattivi (17%). Il livello di istruzione è relativamente medio, con il 56% dei membri in possesso di un diploma di scuola superiore e solo il 15% con un Master o titolo equivalente.
Dal punto di vista economico, la maggioranza si colloca nelle classi medie inferiori, con il 63% che dichiara un reddito inferiore a 1.500 euro mensili.
Demograficamente, il 58% del cluster ha più di 50 anni, con una predominanza di persone nella fascia d’età tra i 50 e i 75 anni. I Rivoltati sono fortemente radicati nel Sud Italia (54% rispetto al 46% nel Nord), con una notevole rappresentanza nelle isole come Sardegna e Sicilia e nelle regioni come la Campania.
Infine, il gruppo è caratterizzato da un basso livello di religiosità: il 62% si dichiara non religioso, mentre una minoranza del 31% si considera credente ma non praticante.
Sistema di opinioni
I Rivoltati sono anti-sistema, favorevoli al welfare e sostenitori della redistribuzione
I Rivoltati adottano posizioni radicali e anti-sistema, mostrando un forte progressismo sulle questioni sociali e culturali. Sono molto favorevoli a politiche solidali e inclusive, promuovendo un’immigrazione aperta e umanitaria.
Dal punto di vista economico, il gruppo è estremamente favorevole al welfare e alla redistribuzione economica, chiedendo una maggiore attenzione alle classi popolari e alle regioni marginalizzate, soprattutto nel Sud Italia. Sostengono con forza i servizi pubblici, considerati essenziali per migliorare le condizioni sociali delle persone meno fortunate.
Sul tema ecologico, le posizioni sono frammentate e non vi è un consenso chiaro. Tuttavia, la loro postura è fortemente anti-autoritaria, con un netto rifiuto della centralizzazione del potere politico.
I Rivoltati mostrano un atteggiamento non ostile nei confronti della Russia e mantengono posizioni ambivalenti sull’Europa, criticandone l’orientamento considerato troppo liberale e distante dalle priorità sociali.
Orientamenti e questioni elettorali
I Rivoltati votano principalmente per il M5S e sostengono partiti anti-sistema
La partecipazione elettorale dei Rivoltati è bassa, con il 52% che ha votato alle elezioni legislative del 2022 e il 42% alle europee del 2024. Il loro voto è concentrato principalmente sul Movimento 5 Stelle (M5S), che ottiene la maggior parte dei consensi nel cluster (67% nel 2022), anche se registra un calo al 56% nel 2024.
Una minoranza si orienta verso Alleanza Verdi e Sinistra (AVS), che passa dal 6% nel 2022 al 18% nel 2024. Il Partito Democratico (PD) risulta marginale nel cluster, raccogliendo solo il 7% nel 2022 e faticando a ottenere consenso tra i Rivoltati.
In conclusione, i Rivoltati formano un gruppo popolare e anti-sistema, con un forte focus sulle questioni sociali e sulle politiche redistributive.
La loro sfiducia verso le élite e il loro sostegno ai partiti anti-establishment, come il M5S, li rende una componente chiave delle dinamiche elettorali contestatarie in Italia.