I Progressisti
Le 6 posizioni più caratteristiche dei Progressisti:
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99% contrari all’uscita dall’Unione Europea.
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96% contrari al blocco sistematico delle navi di migranti, anche con l’uso della forza
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95% favorevoli alla generalizzazione della costruzione di turbine eoliche su tutto il territorio
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95% favorevoli alla sostituzione dell’insegnamento religioso cattolico nelle scuole con corsi di storia delle religioni.
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93% favorevoli all’adozione di bambini da parte di coppie dello stesso sesso.
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90% contrari all’inserimento di un riferimento alle radici cristiane dell’Italia nella Costituzione.
Sociologia
I Progressisti formano un cluster giovane, femminile e ampiamente presente nelle classi popolari e medie.
I Progressisti rappresentano il 10% della popolazione italiana. Questo gruppo è caratterizzato da una forte presenza femminile (66%) e da una popolazione relativamente giovane: il 54% ha tra i 25 e i 50 anni, mentre il 64% ha meno di 50 anni.
Sul piano educativo, il tasso di laureati tra i Progressisti è piuttosto basso: solo il 32% ha frequentato l’università e il 6% possiede un titolo di studio pari o superiore al Master.
Dal punto di vista economico, i Progressisti appartengono prevalentemente alle classi medie inferiori: il 60% guadagna meno di 1.500 euro al mese, mentre solo una piccola minoranza (5%) supera i 3.000 euro. Professionalmente, si registra una presenza significativa di inattivi (25%), impiegati (23%) e una percentuale limitata di pensionati (17%).
Geograficamente, i Progressisti sono distribuiti su tutto il territorio italiano, con una leggera concentrazione al Nord (59%) rispetto al Sud (41%). Infine, il gruppo risulta meno religioso rispetto alla media: il 46% si dichiara non religioso, mentre un altro 46% si considera credente ma non praticante.
Sistema di opinioni
I Progressisti sono molto radicali sulle questioni sociali e pro-Europa
I Progressisti adottano posizioni chiaramente progressiste in ambito culturale e sociale. Sostengono con forza politiche pro-immigrazione e si dimostrano molto laici. Sul piano dei diritti sociali e culturali, promuovono una visione inclusiva ed egualitaria, difendendo riforme profonde in ambito sociale.
Dal punto di vista economico, le opinioni sono divise riguardo alle politiche assistenziali e di redistribuzione, con una mancanza di consenso chiaro su questi temi. Mostrano, inoltre, posizioni moderatamente anti-autoritarie, preferendo un modello di governance equilibrato e decentralizzato.
I Progressisti sono fortemente pro-Europa, vedendo l’integrazione europea come un motore di progresso sociale ed economico. Tuttavia, le loro posizioni su questioni ecologiche ed economiche rimangono divise, riflettendo un’esitazione verso riforme ambientali ambiziose.
Infine, adottano una postura moderatamente anti-russa, esprimendo diffidenza verso le politiche russe ma rimanendo esitanti nelle relazioni internazionali.
Orientamenti elettorali
I Progressisti votano principalmente per il PD e il M5S, con una partecipazione media
I Progressisti registrano una partecipazione elettorale moderata: il 67% ha votato alle elezioni legislative del 2022 e il 58% alle europee del 2024.
Il loro voto si concentra principalmente sul Partito Democratico (PD) e sul Movimento 5 Stelle (M5S). Il PD domina all’interno di questo cluster, mostrando una crescita significativa: dal 48% dei voti nel 2022 al 58% nel 2024.
Il M5S resta una scelta importante, anche se in calo, passando dal 24% nel 2022 al 16% nel 2024. Alleanza Verdi e Sinistra (AVS) raccoglie una quota più marginale, oscillando tra il 9% e il 10% a seconda delle elezioni.
In conclusione, i Progressisti formano un gruppo femminile e giovane, radicale su temi sociali e culturali, con un forte orientamento pro-Europa. Il loro sostegno è fondamentale per i partiti di sinistra e progressisti, in particolare per il PD, che li considera un pilastro elettorale.