Gli Apolitici
Le 6 posizioni più caratteristiche dei Apolitici:
-
99% favorevoli a offrire agli elettori la possibilità di destituire i rappresentanti eletti tramite referendum.
-
96% contrari all’uscita dall’Unione Europea
-
95% contrari al divieto di vendita delle auto a motore termico entro un orizzonte di 10 anni
-
94% favorevoli a ridurre il limite di velocità in autostrada da 130 a 120 km/h per diminuire le emissioni di CO2.
-
92% favorevoli all’elezione diretta del Presidente della Repubblica e al rafforzamento dei suoi poteri.
-
86% favorevoli ad allineare lo stipendio dei deputati a quello medio di un operaio italiano.
Sociologia
Gli Apolitici rappresentano un gruppo eterogeneo, giovane, poco politicizzato e con una situazione economica modesta
Gli Apolitici costituiscono il 4% della popolazione italiana. Sono caratterizzati da una bassa politizzazione e da un coinvolgimento limitato nelle questioni sociali o economiche. Il gruppo è giovane, con il 64% sotto i 50 anni, e leggermente a maggioranza femminile (52%).
Sul piano professionale, presentano una significativa presenza di impiegati (23%) e di professioni intermedie (15%), con un alto tasso di inattivi (24%). La maggior parte degli Apolitici ha redditi modesti, con il 36% che guadagna meno di 1.500 euro al mese.
Geograficamente, sono sovrarappresentati in regioni come Basilicata, Abruzzo e Campania, dove le loro preoccupazioni si concentrano principalmente su problematiche locali piuttosto che nazionali o europee. Religiosamente, pur essendo in maggioranza credenti, la pratica religiosa è bassa: il 63% si dichiara non praticante.
Sistema di opinioni
Gli Apolitici adottano una postura distaccata ma mostrano un diffuso scetticismo verso le istituzioni e posizioni variegate su vari temi
Gli Apolitici si distinguono per una forte disaffezione verso i sistemi politici tradizionali. Mostrano scarso interesse per le questioni ideologiche, preferendo posizioni che si potrebbero definire “dégagiste”.
Sul tema ambientale, si mostrano ostili a misure percepite come restrittive, come la riduzione della velocità in autostrada o il divieto di vendita dei veicoli a combustione interna.
In campo economico, gli Apolitici esprimono diffidenza verso le misure assistenziali, ritenute ingiuste, e prediligono soluzioni individualistiche e pragmatiche. Si oppongono a una redistribuzione eccessiva della ricchezza e all’espansione dei servizi pubblici, sostenendo invece iniziative come la privatizzazione di alcuni servizi e la riduzione del numero di dipendenti pubblici.
Dal punto di vista sociale, mostrano un’indifferenza generale, sebbene temi come l’adozione da parte di coppie omosessuali o la legalizzazione della cannabis generino opinioni contrastanti.
In tema di immigrazione, mantengono una posizione neutra: non si dichiarano né apertamente contrari né favorevoli, ma sostengono controlli rigorosi per evitare abusi.
Orientamenti elettorali
Gli Apolitici rappresentano un elettorato volatile, difficile da mobilitare e largamente assente dai processi elettorali
La partecipazione elettorale degli Apolitici è molto bassa: solo il 44% ha votato alle elezioni legislative del 2022, e questa percentuale è scesa al 14% per le europee del 2024. Questo disimpegno riflette il loro disincanto verso le istituzioni politiche e lo scetticismo nei confronti dei programmi dei partiti tradizionali.
Quando partecipano, preferiscono movimenti percepiti come alternativi o “anti-sistema”, ma il loro voto è disperso e difficilmente prevedibile.
In prospettiva futura, il disimpegno degli Apolitici potrebbe aumentare ulteriormente, rendendo la loro mobilitazione una sfida importante per i partiti politici che intendono espandere la propria base elettorale, in particolare nelle regioni strategiche del Sud Italia.