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Gli Anti-Assistenzialisti

Le 6 posizioni più caratteristiche degli Anti-Assistenzialisti:

  • 92% favorevole all’apertura di centrali nucleari in Italia.
  • 96% contrario all’abolizione del Parlamento a favore di un’assemblea di cittadini estratti a sorte.
  • 96% contro l’uscita dall’euro.
  • 94% a favore dell’abolizione del reddito di cittadinanza.
  • 83% contro l’aumento degli aiuti pubblici al Sud.
  • 83% contro l’apertura delle adozioni alle coppie omosessuali.

Sociologia

Gli Anti-Assistenzialisti sono cristiani, piuttosto anziani, appartenenti alle classi medie e alte.

Gli Anti-Assistenzialisti sono tra i gruppi più ferventi, con il 33% di credenti praticanti. Questo dato è fortemente correlato alla loro età superiore alla media: il 47% di loro ha tra i 65 e i 74 anni. È anche uno dei cluster più maschili, con il 68% degli uomini. Gli Anti-Assistenzialisti appartengono a una classe media e benestante, con il 9,4% di dirigenti e professioni intellettuali superiori e due terzi di loro che guadagnano più di 2000 euro al mese. Sono sovrarappresentati in Lombardia e in Trentino-Alto Adige. Partecipano molto alle elezioni.

Sistema di opinioni

Gli Anti-Assistenzialisti sono radicalmente liberali dal punto di vista economico e ostili agli aiuti pubblici al Sud.

Gli Anti-Assistenzialisti si definiscono soprattutto per la loro opposizione ai programmi di sostegno al Sud del Paese, sia sotto forma di trasferimenti di bilancio che, più implicitamente, di reddito di cittadinanza. Sono anche classicamente contrari alle tasse e a tutte le forme di ridistribuzione, a causa del loro attaccamento al valore del lavoro. Sono uno degli unici due gruppi a essere in maggioranza contro l’introduzione di una settimana lavorativa di 35 ore senza perdita di retribuzione. Si tratta quindi di un cluster d’élite, favorevole alle imprese, che generalmente dispone di un ricco patrimonio e di un reddito solido.

In termini di valori, sono divisi tra di loro e poco radicali. Tuttavia, sono molto contrari a consentire l’adozione da parte di coppie omosessuali. Per quanto riguarda l’immigrazione, si differenziano da altri raggruppamenti di destra economica per la loro apertura, in particolare verso i migranti in fuga dalle guerre. Infine, pur essendo in gran parte religiosi e praticanti, gli Anti-Assistenzialisti non sono tra i gruppi che ne fanno una questione politica e identitaria: solo il 39% vuole aggiungere nella Costituzione un riferimento alle radici cristiane dell’Italia.

Orientamenti elettorali

Gli Anti-Assistenzialisti sono un gruppo di destra, proveniente dall’ex cuore del berlusconismo.

Gli Anti-Assistenzialisti rappresentano uno dei nuclei della destra italiana. Se sono di destra è soprattutto perché si oppongono alle tasse, ma anche agli italiani del Sud, percepiti come « assistiti ».

Questo è uno dei motivi per cui gli Anti-Assistenzialisti sono uno dei gruppi più ostili al M5S. Nel 2018, la Lega ha ottenuto un ottimo punteggio tra di loro (39%) insieme a Berlusconi (20%). Ora sono Giorgia Meloni (48%) e Azione e Italia Viva (27%) che sembrano aver ripreso il controllo di questo elettorato in vista delle elezioni politiche del 2022.

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